CASTELMEZZANO, il grido di allarme dell’attivista Gelsomino Padula, “una Regione che fa acqua da tutte le parti”.
L’incredibile storia di una regione rimasta senz’acqua. La nostra regione – afferma Gelsomino Padula – attivista ambientale da anni impegnato in lodevoli iniziative a sostegno del territorio lucano, ha un tasso di disoccupazione tra i più alti e un tasso di occupazione tra i più bassi d’Italia. La regione del petrolio, in cui le multinazionali ricavano profitti esorbitanti dalle estrazioni e, paradossalmente, il prezzo del carburante tra i più alti di Italia. Adesso, ci mancava, anche la questione dell’acqua per sfiancare e sfinire il cuore di una parte della regione, una territorio composto da 28 comuni che contano circa 140 mila abitanti. Una triste storia che lascia a secco le condutture di una regione e che è la più boscosa e più ricca di acqua in Italia, ma amaramente povera a causa della cattiva politica. Una politica che nel tempo, da destra a sinistra, si è occupata solo di creare dei veri e propri contenitori di accantonamento di risorse umane, vedi Acquedotto Lucano e strutture regionali abbinate di cui non si capisce la vera utilità. Negli anni – continua Gelsomino Padula – non si è mai interessati della pulizia dei canali e dei ruscelli, della manutenzione degli alvei dei fiumi. A questo si aggiunge la siccità che attanaglia la regione, ma soprattutto delle innumerevoli perdite nelle reti idriche a cui non si è dati mai attenzione con un piano infrastrutturale proprio come la gestione e manutenzione della fatiscente Diga della Camastra. Extrema ratio, dissetarci dalle acque del martoriato fiume Basento. Mi piange il cuore constatare le sofferenze e il degrado del mio territorio che amo profondamente. Una regione con gente onesta e laboriosa a cui è stata rubata l’anima, sogni e speranze di tanti giovani che continuano ad emigrare. Una regione abbandonata e trascurata, ma con un fascino particolare, che si manifesta nei suoi paesaggi, nei piccoli borghi come la mia Castelmezzano, le mie Dolomiti Lucane, baluardo di un sistema-turismo che da solo non può arginare le profonde ferite inferte ad una regione e un popolo che merita rispetto, tanto rispetto.